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Messaggio Da Redattore Mer Apr 03, 2013 9:43 am

Questa ricetta liberamente ispirata ad uno dei miei viaggi, la dedico ad una persona molto dolce e cortese che ho conosciuto qualche tempo fa, lei purtroppo vive in una regione poco fertile, dove reperire ingredienti esotici non è molto semplice, però grazie alla sua passione ed alla sua inventiva è sempre in grado di soddisfare anche i palati più raffinati.

Grazie “Ghaliya” per la tua lezione di vita. Questa ricetta l’ho ideata pensando a te ed ispirandomi al tuo amore per il mare.

Paella dedicata a Ghaliya

In gradienti per 4 persone

500 Grammi di riso con il chicco allungato
2 Litri di Guazzetto di pesce
1 Spigola media 400 – 500 Grammi
2 Cipolle Gialle
1 Carota
1 Patata
1 Costa di Sedano
250 Grammi di Polpa di Pomodoro a Pezzettini
150 Grammi di Seppia
500 Grammi di Vongole
200 – 300 Grammi di Gamberi
8 Scampi
Olio di Oliva, possibilmente Extra Vergine
Paprica Dolce
Curcuma
Zafferano
Sale
Pepe Bianco Macinato

Preparazione degli ingredienti

Il Guazzetto o Brodo di Pesce si ottiene ponendo in una pentola circa 2,5 Litri di acqua, la lisca e la testa della spigola dopo averla sfilettata, una cipolla, una patata, una carota, un pezzo di sedano ed una manciata di sale grosso ( circa 50 grammi ). Fate bollire il tutto per circa 2 ore, filtrate il brodo ottenuto assaggiatelo ed aggiustatelo di sapore se vi sembra leggermente insipido. Le verdure cotte tenetele da parte potranno servirvi come contorno lesso per un’altra occasione.

Pulite i filetti di spigola, togliete anche la pelle, tagliateli a pezzetti.

Fate un trito con la cipolla che vi riamane

Tagliate la seppia a pezzetti

Pulite le Vongole grattando i gusci e poi mettetele in acqua e sale per farle spurgare

Pulite i Gamberi e gli Scampi togliendo la parte le “filo” scuro ossia le interiora


Preparazione del Piatto

Mettere sul fuoco a riscaldare una padella molto capiente, in cui farete riscaldare circa 10 cucchiai di olio.
Ponete nella padella assieme all’olio anche gli scampi per far insaporire l’olio stesso, e far rilasciare i succhi ai crostacei, quando cominciato a soffriggere rigirateli per due o tre minuti, poi toglieteli dalla padella e conservateli per il proseguo.
Ponete ora nella padella la cipolla e fatela soffriggere da sola per un minuto, quindi unite la seppia a pezzetti, e le varie spezie, Zafferano almeno tre bustine, curcuma e paprica dolce a piacere; mescolate fino ad ottenere un colore omogeneo.
Ora unite al tutto il pomodoro a pezzettini, mescolate bene, attendete ancora due o tre minuti, quindi versate nella padella circa un litro di brodo di pesce, ed attendete che giunga a bollore.
A questo punto versate il riso nella padella e mescolate, dopo qualche minuto riprenderà a sobbollire, a questo punto unite le vongole ed i gamberi, ed incorporate il brodo necessario a portare a cottura il riso.
Dopo circa 10 minuti da quando avete messo a cucinare il riso unite anche gli scampi ed i pezzetti di spigola, verificando sempre che il riso non si attacchi sul fondo, continuando ad incorporare il guazzetto.
Trascorsi 15 / 18 minuti spegnete il fuoco ed aggiustate di sape ed eventualmente di pepe bianco la vostra paella, lasciatela riposare alcuni minuti e ...

buon appetito da Corvinus Black

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Messaggio Da Redattore Mer Apr 03, 2013 3:08 pm

Ma davvero?! Un ladro nel Reparto del Destino?!
A tutti i cittadini onesti là fuori, a tutti quelli che si sbattono da mattina a sera per portare a casa la pagnotta, a quelli che rischiano la buccia ogni giorno per permettere che altri se ne stiano tranquilli a casa propria.
Gente, spiace dirlo, ma sto giro neanche casa propria è un posto sicuro.
Prendete me: io giro il Continente col Reparto da un bel pezzo, quasi due anni, sapete. Vedo casa mia per qualche settimana all’anno ma poi è tutto un gran viaggiare, a piedi, su carri o per nave, per arrivare dove serve una mano, dove serve aiuto. In un’esistenza girovaga dove trovi casa? Ma è logico, nelle persone! Fai nuove conoscenze, ci si guarda le spalle l’un l’altro, magari ci si salva la vita e intanto si fa qualcosa di utile per la Nazione, per il Continente.
Là fuori è dura sapete? La fuori è un dannato MACELLO. E non basta lo schifo che spinge da fuori per entrare, ci sono tutte le animosità di una storia travagliata e ancora non conclusa che ci mettono i bastoni tra le ruote. E’. DURA. Ma noi ci siamo. Noi restiamo, fino a quando serve, fino alla fine, nostra o del problema di turno.
Quindi fa ancora più male se qualcuno non capisce quanto -OMISSIS- ti stai facendo; ancora peggio, quando quel qualcuno dovrebbe essere uno di cui devi FIDARTI.
Si, perchè capita che mentre uno sta tirando il fiato tra una diavoleria e un attacco di chissà cosa -ZAC- si trova in mutande in 5 minuti. Ri-pu-li-to.
Proprio così, gente: capita che tu sei li in prima linea, a spaccarti la testa su misteri arcani o a evitare che cose immonde te la spacchino prima del tempo, insomma, sei impegnato fin sopra i capelli nella difesa del tuo MONDO... e cosa? Cosa-cosa-cosa??? Ti ritrovi derubato, sissignori, de-ru-ba-to. E sei in mezzo al più dannatamente -OMISSIS- corpo speciale che la storia ricordi!
Beh, gente, io giro nel RdD da un bel po’ e una cosa posso garantirla, sissignori: questa gente non scherza. NOI non scherziamo. NOI salviamo il mondo, ogni dannato giorno. NOI non possiamo tollerare eventi del genere nel nostro beneamato Corpo, ne va della fiducia reciproca tra i suoi membri e della sua efficienza in missione.
E ora mi rivolgo a te, misterioso ex-amico manolesta, visto che ti sei preso la briga di alleggerirmi con tanta solerzia, accetta anche questo consiglio che ti regalo: dato che ora ne hai tutte le possibilità, alle prossime missioni del Reparto resta a casa.
Vigileremo noi sulla tua sicurezza.
Saremo più sicuri noi e sarai più sicuro tu.
Promesso.

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Messaggio Da Redattore Gio Apr 04, 2013 11:49 am

Relazione sugli eventi del Reparto del Destino nel “Castello di Indra”
per gentile concessione di Sua Signoria Nobile Elia Gavriel Viridis


Andando per ordine, cosa è successo inizialmente?
Si è rotto il varco di contenimento che separava la prigione di Wendell dalla volta materiale.
Perché si è rotto?
Non ne ho certezza, ma non siamo stati noi, forse è stato Indra, forse sono stati gli incubi.
Cos’era la luce?
Il risultato della rottura del portale, una esplosione di energia psichica che ci avrebbe annichiliti se Indra non ci avesse scaraventato nel suo “Castello” (uso questa denominazione perché così lui lo ha chiamato) salvando noi tutti.
Cos’era quel posto?
Una “tasca dimensionale”, o meglio una bolla di realtà, creata da Indra stesso a prezzo di parte della sua anima, la parte di sé che egli più rigettava io credo, che abbiamo vista incarnata in quell’Indra intollerante e dispotico con cui abbiamo avuto a che fare, fermo al tempo in cui parte di questo mondo apparteneva ai nefeli, prima che Emetel per la gloria dell’Unico liberasse i tallaran dalla schiavitù.
Come mai i nostri corpi invece dormivano nella volta materiale?
Perché Indra ha “imprigionato” solo la nostra forma spirituale.
E Wendell?
Sono ipotesi, ma tendo a credere che l’azione di Indra abbia spostato Wendell da una prigione ad un’altra (ben più piacevole per lei) e che nel momento in cui siamo arrivati noi con la “chiave” Wendell sia stata libera, e grazie ai suoi poteri poteva venire e uscire dal castello di indra senza alcuna difficoltà.
Chi o cosa erano le altre entità che abbiamo visto?
Frammenti di nostri ricordi, ricordi di Indra, essenza spirituale di persone morenti nella volta materiale ma a noi legate.
Chi era il Cappellano?
Non ne ho la più pallida idea, se qualcuno ce l’ha per favore scriva al giornale o a me direttamente.
Cosa erano le visioni che ogni tanto comparivano?
Vedevamo scene dei ricordi di Indra, o nel caso dei medici frammenti di ciò che stava accadendo nella volta materiale ai nostri corpi.
Come siamo usciti?
Indra ha sacrificato un altro pezzo della sua anima per provocare una reazione tale da far “scoppiare la bolla” e rispedirci indietro.
Indra quindi è morto?
Domanda interessante, la risposta sembra si ma potrebbe anche essere no, magari aveva messo al sicuro altri pezzi della sua anima in altre “tasche dimensionali” e da quelle potrebbe rimergere, più debole ma vivo.
Ma quindi io potrei spezzettare la mia anima in diversi frammenti, vincolarli ad oggetti a me cari e così vivere per sempre?
Domanda ancora più interessante. Ma questa è un’altra storia.
Domande e ancora domande!
Cari lettori, se avete aggiunte o interpretazioni riguardo l'ultima missione del Reparto, inviatecele in redazione! Aspettiamo i vostri resoconti!

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Messaggio Da Redattore Dom Apr 07, 2013 6:31 am

La sintesi possibile

L’ultima missione del Reparto è stata in realtà una doppia missione.
Iniziata come una normale missione in cui uomini e donne in carne e ossa affrontavano nemici misteriosi ma tangibili, è proseguita come una missione metafisica, in cui i corpi di quei combattenti sono rimasti esanimi per ben due mesi, mentre i loro spiriti continuavano a combattere la loro battaglia contro altri nemici, altri misteri. O erano invece gli stessi di sempre?
Questa volta l’obiettivo era uscire dall’incubo che ci aveva inghiottito, un luogo di sogno creato da una delle menti più geniali del nostro tempo. Una prigione creata da un nemico insidioso? O non era forse un rifugio, creato per salvarci da una fato orribile che ci aveva inseguito fin li e cercava in ogni modo di ghermirci?
Quello che sappiamo è che il nostro oscuro ospite aveva dato molto per creare quel posto per accoglierci e rinchiuderci. In quel luogo lo abbiamo incontrato nei suoi diversi aspetti, dai più turpi e terribili ai più alti e nobili, e da ognuno di quegli aspetti abbiamo ottenuto qualcosa: coesione contro i primi, insegnamento e speranza dai secondi. Eppure, resta la domanda: chi eri, Indra? Cosa nascondevi nel tuo animo, cosa volevi da noi del Reparto e cosa abbiamo fatto per te?
Nel mio piccolo, l’incontro con Indra mi ha fatto riflettere sull’attuale situazione del Reparto. Una situazione di grande potenzialità, limitata dal frazionamento delle sue molteplici qualità, che incontri per caso o necessità, ma non ancora per disegno cosciente, non abbastanza, non quando serve realmente.
Prendiamo ad esempio uno degli elementi cruciali del lavoro del Reparto: l’informazione.
Tutto si basa sull’informazione: dalla strategia miltare all’intelligence, l’informazione è fondamentale. Chiunque dovrebbe essere a conoscenza di cosa sta succedendo, perchè, quali sono gli attori coinvolti e qual è il proprio ruolo in questo grande dramma collettivo.
Eppure è ancora così difficile farsi un’idea chiara di ciò che accade in missione, cosa combattiamo, cosa cerchiamo. Siamo tutti portatori di qualità e capacità eccellenti, ma non riusciamo ad ottimizzarle perchè non sappiamo su cosa dobbiamo applicarci, a quale fine dobiamo tendere e qual è il risultato che dobbiamo ottenere, sopravvivenza a parte.
Sarebbe troppo facile dare ancora la colpa ad eterogeneità nazionali, ma in questa missione sono stato testimone con soddisfazione di grandi esempi di collaborazione, quindi non è questo il problema. Ora che c’è la volontà di dialogare dobbiamo imparare a farlo, dobbiamo trovare il modo per capirci e utilizzare questa conoscenza a nostro vantaggio. Più comunicazione, più condivisione, ognuno metta in campo il proprio scampolo di conoscenza e lo condivida con tutto il Reparto per dare a sè e agli altri un quadro più chiaro in cui fare la propria parte.
Senza questa sintesi rischiamo di rimanere come i frammenti di essenza nel castello di Indra: un mucchio di ottime qualità, dolorosamente astratte.
PC

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Messaggio Da Redattore Lun Apr 08, 2013 2:02 pm

Da che cosa si misura un eroe ?

Un eroe è forse il paladino senza macchia e senza paura, o chi , nonostante i propri difetti, le proprie paure ed i propri peccati, cerca di fare la cosiddetta “Cosa Giusta” ? Forse è il caso di analizzare la questione partendo dall’inizio. Un inizio non troppo promettente, ovvero, la fine imminente dell’intero Reparto del Destino, subito cambiato però nel salvataggio in extremis dei suoi componenti, o meglio… Gli Spiriti dei suoi componenti.
Come si stava arrivando alla tragedia ? Presto detto: la rottura del Sigillo che separava il nostro Mondo e quello dello Spirito stava portando all’altro Mondo, nel vero senso della parola, il Reparto mandato nei pressi di Sharizad per una delle solite missioni suicide.
Come furono salvati ? Indra, ex Amr della Torre dello Spirito raccolse tutte le anime presenti e le trasportò in una fortezza creata apposta nella volta onirica per salvaguardare la loro esistenza.
Il piano sembrava semplice, i membri del Reparto, una volta dentro questa cosiddetta “ Bolla nootica”, non avrebbero dovuto far altro che trovare la via d’uscita per rientrare in possesso dei propri corpi, rimasti nel frattempo nel nostro piano materiale. Ma il fato , unito ad incubi e nemici , ha sempre avuto uno strano senso dell’umorismo . Ciò che per il Reparto è stato un interminabile giorno senza alba e senza tramonto , nella realtà del nostro mondo è stato contato come un periodo lungo oltre due mesi. Due mesi di martirio per un magus che sosteneva con la forza del suo spirito il guscio di salvezza di più di cinquanta vite. In poche parole: il lento spegnimento dell’esistenza di Indra.
Nel mentre che il nefeli portava il fardello della sua condanna, i membri della spedizione non sono rimasti certo con le mani in mano.
Dopo un iniziale smarrimento dovuto al dubbio incontro con una bambina lunatica e viziata , si scoprì che ella altri non era che Wendell, Somma Sacerdotessa della Dea dei Sogni, Tazin. Nonostante alcuni screzi di natura cultuale, l’aiuto offertoci dalla sacerdotessa bambina fu interessante, anche se in alcune occasioni assai criptico. Una delle informazioni offerte fu quella della sua liberazione dalla prigionia di Souno Lugos. Pare infatti che spezzando il sigillo tra i due mondi, sia stato infranto anche quello della sua carcerazione, durata a quel che pare, più di 2000 anni. E’ comprensibile dunque la sua personalità lunatica. Ma ciò che rende ancor più interessante questa informazione, è che durante questo lungo periodo, essa si era creata un “luogo” in cui sfuggire alle torture subite, e questo cosiddetto rifugio fu la base su cui Indra creò la fortezza .
Wendell non è stata l’unica conoscenza all’interno della Fortezza, altri personaggi altrettanto alienati ( ciò riguarda ovviamente i parametri di una mente terrestre) sono stati incontrati e conosciuti, e altrettante figure note al Reparto sono comparse durante il lungo soggiorno. Un esempio di ciò è il misterioso guardiano emetel nominato “Il Custode”, messo a guardia della porta affinché ciò che di maligno vi era fuori non potesse entrare tra le mura. A posteriori si può azzardare a dichiarare che il suo lavoro è stato leggermente trascurato data la presenza di spiriti di indole assai bellicosa provenienti dall’esterno. Durante queste ondate di ombre fameliche i feriti sono stati molti, e purtroppo, tra essi anche alcuni caduti. Si riconferma così la triste usanza di salutare per l’ultima volta i propri cari durante una missione del Reparto. Anche questa volta Tingard conta delle vittime: il bardo chiamato fraternamente GasGas , ed il nobile e valoroso Northri Folkung, il marito della nobile Gretchen Folkung. Erano da poco diventati genitori , e già sono stati separati da un destino crudele.
Un altro personaggio singolare si presenta nel “Poeta” , una figura singolare che vagava per la Fortezza assumendo sempre sembianze nuove, alcune delle quali anche conosciute al Reparto. Il suo scopo era per lo più scambiare delle sue composizioni con oggetti di valore sia monetario che affettivo. Ciò che colpisce di queste ermetiche poesie è che sono dedicate a svariati membri del Reparto, e tutte sembrerebbero indicare una profonda conoscenza del soggetto in questione.
Si sono presentati , inoltre, persone ben note al Reparto stesso, ma la cosa più strana, è che alcune sono state dichiarate morte, come ad esempio il nobile Diego Astarte Tenno Ramon, dato disperso per sempre sull’isola protea al largo di Fasgalea . L’ultima volta in cui era stato visto, infatti, egli era stato inglobato tra le schiere di macchine privato ormai della propria volontà. A quanto pare egli si è presentato dichiarando di essere in mancanza di qualcosa , poi scopertosi pezzi della sua anima. Altre figure degne di nota sono stati alcuni maestri Geomanti, come pure sacerdoti dell’Unico e di Asi, che hanno cercato di aiutare i loro compatrioti a sbrogliare l’intricato gomitolo di idee per riuscire a tornare indenni .
Il tempo però stava passando inesorabile, ed i corpi dei membri del Reparto stavano ancora giacendo stesi in un ospedale di Nimesia. Più i giorni avanzavano, e più incombeva lo spettro della morte . Come può , infatti, un corpo vivere senza anima ? E ciò è stato sentito anche nella volta nootica , grazie a sprazzi di visioni di ciò che stava accadendo sul piano terrestre.
I magus si sono subito messi all’opera, ma a causa dello scarso tempo rimasto, non sarebbero riusciti a far uscire in tempo tutto il Reparto, chi invece è riuscita nell’Impresa è stata la signora Curie , la quale ha sintetizzato un elisir per risvegliare i corpi dormienti nella volta onirica, e successivamente, dopo l’esito positivo dei suoi esperimenti , ha spedito la mandragora Rosa , sua assistente nell’esperimento, insieme al nobile Ignazio Gabriel Viridis , nel piano terrestre con la copia della ricetta dell’elisir. Appena sintetizzato anche nella volta terrestre l’antidoto, prontamente è stato somministrato. Ma da solo, esso non poteva riportare una settantina di anime nei propri corpi, è servito dunque l’aiuto di una potenza magica, che solo Indra poteva supportare. Tuttavia il magus nefeli era ormai allo stremo delle forze … Per il bene di quelle vite, ha compiuto lo sforzo ultimo, spegnendo definitivamente la sua.
Il sacrificio di una vita, in cambio della salvezza del Reparto.
Chi era dunque Indra ? Per molti un magus, per alcuni un traditore, per altri una semplice conoscenza …
Ma per il Reparto del Destino sarà sempre un Eroe.

Eco

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Messaggio Da Redattore Mar Apr 09, 2013 2:51 pm



IL SALOTTO DEL DESTINO ALLA MODA


Bentrovati gentili lettori della Nova Flow Gazzette!

Sono Sally Mallister e vi dò il benvenuto in questa nuovissima rubrica pensata apposta per voi dalle geniali menti della Redazione. Il Salotto del Destino alla moda ovvero, tutto quello che avreste voluto sapere sulle mode del Reparto del Destino, ma non avete mai potuto o avuto il coraggio di chiedere. Noi lo scopriremo per voi! Scovando le soluzioni più intriganti per la moda di lui e di lei. D’accordo, soprattutto di lei… Va detto che non tutte le delegazioni facenti parte del Reparto del Destino sanno sfoggiare uno stile degno di una pregiata testata Nimesiana, e questo soprattutto sul versante maschile… ma visto l’argomento come non citare l’ormai celebrissimo Firmato Madani, alias Firas Majid Tohad Madani! Colui che da solo risolleva il lustro di tutto il suo sesso all’interno del Reparto del Destino. Non ho ancora avuto l’onore di conoscerlo, ma spero che nella prossima missione mi sia concesso entrare nel tempio della sua geniale mente artistica, per poter raccontare a voi cari lettori le novità del suo pregiatissimo Atelier. In attesa di questo sospirato evento, presenteremo oggi una piccola digressione su quello che forse è il più importante tra i capi di vestiario a cui ogni Signora attenta al suo aspetto, affida la riuscita del proprio abbigliamento:



Il Corsetto!


Si dice che i primi corsetti siano sbarcati a Nimesia attraverso Arson provenienti da Sevrera, dove si erano diffusi nella società Maredriz come indumento femminile per la loro inestimabile capacità di modellare le forme delle fanciulle. Questi primi busti, risultarono ben presto importabili, in quanto erano costituiti di due gusci di metallo, chiusi sulla schiena da un meccanismo a scatto o da una chiave. Fu probabilmente una geniale mente Nimesiana a concepire l’idea di produrre un corsetto di stoffa, affidando il sostegno a delle stecche di balena o di vimini, e così nacquero i bustini come noi li conosciamo e amiamo! Una Signora che presti attenzione al proprio aspetto, si procurerà moltissimi corsetti e bustini, uno per ogni abito che possiede e indossa. Il corsetto per cavalcare sarà dunque più morbido sui fianchi, quello da giardino, di un colore chiaro, una stoffa fine, adornato di numerosi merletti. Il corsetto da viaggio, sarà pratico se munito di un’allacciatura rapida e semplice, meglio ancora se “alla pigra” (ovvero richiuso da un intreccio di nastri da serrare facilmente anche da sole) e perché no, accompagnato da una cintura che sostenga tasche e scarselle in cui riporre tutti quei piccoli oggetti che ogni Signora gradisce avere con sé nei momenti di necessità. Laddove il corsetto adatto ad un abito da visita, farà risaltare il punto vita a costo di risultare mozzafiato! Poche sono le delegazioni del Reparto del Destino a fare uso di questo impagabile articolo femminile, ma lo stile impareggiabile delle Signore Nimesiane, finirà ben presto per condurre tutte le altre sulla retta via, tra le braccia di un accogliente corsetto, che faccia risaltare lo splendore delle loro forme, come si addice a chi tiene in pugno le sorti della pace tra le Nazioni!

In attesa di poter infilare il nasino nel fantastico Atelier Madani, vi saluto dandovi appuntamento alla prossima uscita della Gazzetta, a presto!

Sally J. Mallister

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