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Terzo mese, 2014 E.T.

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Messaggio Da Redattore Ven Feb 28, 2014 11:57 pm

Nemici - amici

E` sbalorditivo stimati lettori, che l'entità Unimente con la quale siamo stati in guerra, ora sia nostra alleata nella lotta contro l'entità nota col nome di Icore.

Quest'alleanza è stata festeggiata in terre nimesiane a Villa Concordia, con celebrazioni religiose, duelli e competizioni di Stile. Su richiesta della casa di moda Baldin, il noto marchio Fir.Ma.To. Madani ha offerto una sfilata sul tema reparto del destino, per introdurre la sfida fra i due stilisti: ciascuno avrebbe presentato due capi uno maschile e uno femminile, ed i presenti avrebbero votato la firma preferita.

L' estroso stilista di origini share ha voluto far sfilare anche alcuni membri di spicco del RdD che hanno onorato la sfilata con la loro partecipazione, un'ulteriore nota di classe è stata conferita dall'impareggiabile canto, che in altre occasioni ha guarito i feriti, della splendida Jimena F. E. y Gascunha.

Così accompagnati da note suadenti; sete colorate, cilindri, lane robuste e corsetti hanno preceduto la presentazione degli abiti concorrenti alla competizione:

Atelier Madani disegna per la donna una tunica dalla linea ricercata, realizzata in velluto blu onda notturna, con maniche aperte ai lati e dettagli in oro, abbinata ad un ampio pantalone in velluto robusto blu arcipelago, completano l'immagine le scarpe-gioiello abbinate alla cintura sui toni argentati; La naturale eleganza di questo capo ne sottolinea la praticità: è studiato per la donna del RdD che si vuole contraddistinguere. Fir.Ma.To. Madani Faysal in persona presenta un delicato equilibrio di forme, dove il più classico stile sharo incontra le linee geometriche ed i colori metallici dei nostri nuovi alleati. Il capo è composto da una tunica che cade dritta senza più essere cinta in vita, i pantaloni hanno una particolare linea che segue in maniera ottimale tutti i movimenti risultando così estremamente adatti ad ogni situazione, gli accessori in nero inchiostro accentuano a contrasto la luminosità dell'abito, e piume dai colori vivaci conferiscono una nota di colore al turbante, ulteriormente impreziosito da una singola grande gemma. L'aspetto generale è raffinato e al contempo vivace.

La proposta di Roger Baldin vincitore della competizione, è in classico stile nimesiano: il capo femminile è composto da una camicetta bianca, con scollatura accentuata dal colletto verticale arriciato, un completo composto da giacchetta corta abbinata ad un pantaloncino alto in vita, nero inchiostro decorati da ordinate file di bottoni tono su tono, calze in seta nera con decorazioni floreali argentate e vertiginosi stivali alti al ginocchio, decorati da bottoncini a semisfera, che richiamano la decorazione dell'abito.
l'immagine è completata da un elegante cappellino a cilindro nero con nastro in raso e fiore in tessuto, l'aspetto generale è fresco ed energico. Il capo maschile è un completo giacca-pantalone a righe verticali sui toni sabbia, con camicia in seta nera dagli ampi polsini arricciati, accessori su diverse tonalità della stessa tinta del completo, sciarpetta champagne e cappello nero a contrasto, sul quale sono posti gli occhiali scuri da laboratorio.

Eccovi una breve intervista dello stilista vincitore:

“Si aspettava la vittoria, o l'esito della votazione l'ha sorpresa?”

“In una competizione ci si aspetta sempre la vittoria, l'esito della votazione si, mi ha sorpreso, mi sarei aspettato di vincere con più margine, ma devo ammettere che anche alcuni abiti del nobile Madani erano degni di nota.”

“Qual'è stata la fonte d'ispirazione per i suoi modelli?”

“Principalmente due principi: comodità e utilità, i miei abiti devono essere comodi e pratici per chi li indossa e utili per il ruolo che l'indossatore svolge.”

“Come si è trovato nel confrontarsi con un grande ed affermato stilista?”

“Sicuramente mi ha fatto molto piacere conoscere qualcuno che, come me, può apprezzare la moda ed i relativi dettagli, inoltre la sfilata mi ha dato la possibilità di confrontarmi con uno stile molto diverso da quello nimesiano, ho trovato tutto molto istruttivo ed interessante.”

“Quale ritiene che sia il punto di forza dei suoi abiti, che ha determinato la vittoria?”

“Immagino che il nobile Madani crei i suoi modelli ispirandosi alle tradizioni delle varie nazioni cercando in esse elementi di ispirazione per creare la sua moda, ciò comporta far sue diverse culture e stili, invece io mi concentro su un unico stile, quello nimesiano, cercando di migliorarlo adattandolo alla persona, ciò comporta una ricerca più limitata ma accurata.”

Il nobile Fir.Ma.To. Madani Faysal non ha rilasciato interviste, ma solo un commento:
”E' un chiaro segno dell'imminente grande cambiamento che ci attende.” Ed è indubbio che un grande cambiamento ci sarà, fate con cura le vostre scelte... e vestitevi comodi!

Laila L.

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Messaggio Da Redattore Mer Mar 19, 2014 12:19 pm

Ed è con enorme piacere che riceviamo e pubblichiamo un articolo a firma direttamente del Prefetto di Alicante Stavros Nyarkos Viridis, del Benedetto Regno di Fasgalea; ringraziando il nobile Stavros per il suo contributo, offriamo questa preziosa testimonianza ai nostri lettori invitando, come al solito, chiunque abbia opinioni e commenti al riguardo a comunicarceli. Nel pieno rispetto della libertà di stampa e delle leggi vigenti, saremo più che felici di renderli noti a quanto più pubblico possibile.

Robert Baldin, caporedattore.

Diciassettesimo giorno del terzo mese, anno 2014 E.T.
Intervista a Mr. Lex in relazione all’Unimente
di Stavros Nyarkos Viridis, prefetto di Alicante

Alla metà dell’ultimo mese dello scorso anno il signor Lex, nato Markale, già membro del Reparto del Destino e ambasciatore dell’Unimente presso il Consiglio delle Nazioni, ha accettato di incontrare la Delegazione di Fasgalea per rispondere alle nostre domande e informarci circa le intenzioni dell’Unimente.
In accordo col Tribuno Ancilla Marmor Viridis, Mr Lex si è offerto di parlare sotto l’effetto dell’invocazione di Sincerità, così da fugare sul nascere ogni possibile dubbio sul contenuto delle sue dichiarazioni. La sola condizione posta da Mr Lex è stata la pubblicazione sulla Nuova Flow Gazette, in quanto è desiderio suo e dell’Unimente che quanto detto sia portato alla conoscenza di tutte le Nazioni e di quanti più individui possibile.
A beneficio dei lettori che non conoscono la magia ritengo doveroso precisare che l’invocazione divina alla quale si è sottoposto ci garantisce soltanto che Mr Lex è stato sincero; nulla può garantire che le informazioni a lui fornite dall’Unimente siano esatte, però è ragionevole ritenere di sì, in quanto finora non si ha notizia che l’Unimente abbia mai mentito, né a chi l’ha abbracciata (come Mr Lex) né a chi l’ha addirittura combattuta.

L’incontro si è svolto in territorio Fasgaleano nella serata del XV giorno del XII mese dell’anno MMXIII E.T.
La cronachista di Fasgalea non ha potuto presenziare, dunque il sottoscritto si è offerto di farne le veci, data l’importanza dell’evento.
Prima di dare conto delle dichiarazioni di Mr Lex ritengo desidero ricordare che egli “abbracciò il cambiamento” (cioè entrò a far parte dell’Unimente), durante la battaglia sull’isola Alicante Martinez e fu proprio lui che per primo riuscì ad accedere alle registrazioni della base e ci rivelò che in quel luogo il profeta Emetél era entrato in contatto con l’Unimente.
L’essere entrato a far parte dell’Unimente non trasformò affatto Mr Lex in un nemico; anzi, egli combatté assieme al Reparto del Destino contro gli automi che volevano imporci il “cambiamento” con la forza.
Nelle ultime fasi della battaglia Mr Lex morì a pochi passi da me, investito dall’esplosione del Prime (il comandate della base), che scoprimmo essere quel che rimaneva dell’ultimo dei compagni di fuga di Emetél, nel quale era però ormai scomparsa ogni traccia di umanità.
Il corpo di Mr Lex fu portato sulle navi da un membro della delegazione di Fasgalea, poi conservato in territorio nimesiano per alcuni mesi, finché l’Unimente ha potuto ripararlo e rianimarlo, grazie ai dispositivi tecnologici che si era lasciato impiantare sull’isola. Da allora Mr Lex non milita più nel Reparto del Destino, ma all’occorrenza porta la voce dell’Unimente dove occorre, che si tratti del Reparto o del Consiglio delle Nazioni.

L’incontro tra Mr Lex e parte della Delegazione di Fasgalea è nato dal bisogno, nostro e dell’Unimente, di fare chiarezza su molti aspetti, così da scongiurare ulteriori tragedie e anzi collaborare proficuamente.
L’Unimente considerava “interessante” la razza Tallaran; a seguito dei recenti fatti, il suo giudizio è diventato “interessanti, ma inaffidabili se non minacciati”.
Confidiamo che una maggiore conoscenza e comprensione reciproca possano migliorare le cose.
Mr Lex ci informa che l’Unimente non obbliga nessuno ad unirsi a lei, ma vuole che chi sceglie di farlo sia rispettato, che non venga privato dei suoi diritti né trattato con diffidenza a causa della sua scelta.
L’Unimente non si interessa di religione, non desidera essere venerata e non fa nulla per alterare la fede delle persone, nemmeno di coloro che si uniscono a lei.
Esistono più livelli di comunione con l’Unimente, che comportano un crescente perdita di caratteristiche caratteriali “tallaran” a vantaggio di una maggiore possibilità di accesso alle conoscenze dell’Unimente e di un maggiore coinvolgimento nei suoi processi decisionali; all’inizio, infatti, l’Unimente può venire a conoscenza di quel che la persona vede, sente e fa, mentre la persona può venire a conoscenza soltanto delle notizie che l’Unimente decide di comunicargli.
Chi “abbraccia il cambiamento” riceve un impianto molto piccolo e una sola direttiva: non danneggiare l’Unimente né le sue proprietà.
Ogni ulteriore avanzamento nella comunione con l’Unimente può avvenire solo col consenso dell’individuo; anche l’eventuale rianimazione in caso di morte richiede che la persona abbia espresso il suo consenso in anticipo, perché ogni volta che il corpo muore avviene una perdita di caratteristiche tallaran che l’Unimente non è in grado di recuperare, quindi può soltanto cercare di sopperire alla perdita apportando miglioramenti di tipo tecnologico, il che comporta inevitabilmente un ulteriore passo di assimilazione.
Abbracciare il cambiamento ha anche altri effetti, alcuni dei quali appaiono a noi tallaran decisamente vantaggiosi, altri decisamente no; gli aspetti vantaggiosi, almeno fino a un certo punto, sono di tipo fisico: l’individuo ha meno bisogno di dormire, vede migliorare la sua salute e la sua longevità; di negativo c’è che prova fastidio alla vicinanza con gli usufruitori di magia arcana. Beninteso, non si tratta di odio né di antipatia personale, ma di un semplice fastidio, tale da indurre Mr Lex, ad esempio, a sedere non proprio vicino ad un geomante, pur riuscendo conversare con lui tranquillamente.
Col passare del tempo, aumentando il livello di assimilazione, l’individuo può vivere per secoli, arrivando a trasformarsi in un Prime dopo circa 1300 anni; a quel punto, parlare di durata della vita ha un senso relativo, in quanto:
- la morte naturale non può più sopravvenire
- la “vita” stessa è diventata qualcosa di differente rispetto a come la si intende comunemente.
Ad esempio, il Prime che il Reparto del Destino è stato costretto a distruggere sull’isola Alicante Martinez era stato costruito a partire da uno dei compagni del profeta Emetél, dunque stiamo parlando di oltre 2000 anni fa.
Affermare però che quell’individuo sia vissuto 2000 anni sarebbe arbitrario: dipende da cosa si intende per “vita”; sappiamo che Emetél pianse il suo amico come perduto, ridotto ad un “guscio vuoto”; Mr Lex, scorrendo le registrazioni della base, ha ricavato l’impressione di una lenta ma inesorabile trasformazione, durata poco più di 1000 anni, da persona a … quel che abbiamo incontrato: una cosa che a noi viene soltanto da definire “macchina”.

Questi effetti sono legati alle caratteristiche dell’Unimente, alcune delle quali rappresentano ottimi motivi per la nostra razza per cercare una collaborazione che vada oltre la semplice tolleranza reciproca, mentre altre caratteristiche pongono qualche problema.
L’Unimente non è infastidita dalla magia divina, quindi non è ostile ai sacerdoti, tuttavia chi ha fede non può evitare di domandarsi cosa ne sia, a lungo andare, della Fede e dell’anima di coloro che abbracciano il cambiamento; Mr Lex non lo sa e forse non lo sa nemmeno l’Unimente, che sembra non interessarsi a questo aspetto, però questo dubbio può pesare parecchio nel giudizio di coloro che hanno fede, generando critiche e pregiudizi nei confronti di chi abbraccia il cambiamento.
Il problema più grave ci pare però l’intolleranza dell’Unimente verso l’arcano, che Mr Lex esprime affermando che l’Unimente “desidera la scomparsa della magia arcana dal mondo”. In quale modo l’Unimente possa perseguire questo scopo, né se lo stia effettivamente perseguendo, Mr Lex non lo sa, anzi dichiara di ritenere “irrealizzabile” questo desiderio.
Su questo punto ritengo doverosa una piccola nota, affinché i lettori non siano indotti ad interpretare il “desiderio” dell’Unimente come una “intenzione”, che apparirebbe certamente inquietante.
Se una persona potente si rivolge ad un sottoposto dicendo “desidero che tu faccia la tal cosa”, il sottoposto farà bene ad intenderlo come un ordine, ma l’Unimente non usa giri di parole, quindi quel che dice va interpretato alla lettera.
Se vuole una cosa dice “voglio” ed è capace di dare un ultimatum; se vuole una cosa e può farla da sé, la fa e non ha bisogno di dire niente.
Finché si limita a “desiderare” una cosa vuole dire che le piacerebbe ma, per un motivo qualsiasi, non lo sta facendo. Del resto, in occasione dell’incontro di Villa Concordia, l’Unimente non ha avanzato né minacce né richieste in relazione all’utilizzo della magia arcana da parte nostra. Come ricorda il Rappresentante Pierre Curie, da me interpellato in proposito, la magia arcana era l’arma principale degli antichi nemici Nefeli, ma noi non siamo quei nemici. Al momento l’Unimente, al pari di noi, è più preoccupata dalla “minaccia Icore”; il Rappresentante Curie esprime in questo modo la posizione dell’Unimente:
“La questione magia arcana passa totalmente in secondo piano, come lo è stata nei secoli passati. L’Unimente ha sempre avuto il tempo come alleato; la minaccia Icore potrebbe porre fine a tutto ed è per questo che deve essere trattata con priorità assoluta.
Vi chiederei di specificare questo come nota all’articolo, in quanto non è nostra intenzione scatenare allarmismi immotivati o malumori tra i nostri alleati.
Per usare un’immagine Tallaran, “siamo tutti sulla stessa barca”: se la barca affonda, sia Unimente che fautori della magia arcana faranno la medesima misera fine.”

Dal sapiente uso della metafora, casomai ce ne fosse bisogno, possiamo tutti quanti notare quanto Pierre Curie, sebbene “abbracciato” e addirittura Rappresentante dell’Unimente, sia ancora un Tallaran, come del resto Mr Lex, al quale ritorno dopo questa breve ma necessaria digressione.

Interrogato da noi sull’origine dell’Unimente, Mr Lex dichiara di non essere in possesso di informazioni certe (cioè provenienti dall’Unimente stessa), per cui ci confida alcune sue opinioni personali, delle quali mi sembra giusto informare i lettori perché sappiamo essere opinioni “sincere”.
L’Unimente sarebbe stata costruita dagli antichi Protei (creature che avevano 3 occhi, 3 gambe e 3 braccia, con 3 dita per ogni mano e grandissime capacità tecniche) come strumento per poter comunicare tra loro e condividere la conoscenza; poi si è evoluta.
I nemici degli antichi Protei erano gli antichi Nefeli, creature anfibie dotate di 6 braccia, una lunga coda e una grande affinità con la magia arcana.
Per le loro caratteristiche antitetiche, la repulsione che queste razze avvertivano l’una per l’altra era tale non riuscire nemmeno ad avvicinarsi, neanche per combattere. Entrambi dovevano quindi servirsi di qualcuno o qualcosa che combattesse per loro.
In un primo momento, i Protei costruirono gli androidi da battaglia, controllati dall’Unimente, mentre i Nefeli schiavizzarono gli Arimhe, che però erano troppo ribelli, quindi schiavizzarono i Tallaran.
Mr Lex ipotizza che i Tallaran abbiano avuto origine da una ibridazione degli Arimhe effettuata dai Nefeli per creare una razza più docile e adattabile.
Sta di fatto che, una volta conosciuti i Tallaran, sia gli antichi Protei che Nefeli se ne servirono per creare individui in qualche modo simili a loro ma più adattabili, anche per uso bellico, ottenendo così per ibridazione gli attuali Protei e Nefeli.
A beneficio dei lettori che non conoscono il termine “ibridazione”: qui ci si riferisce ad un insieme di complessi procedimenti di incrocio, selezione e manipolazione magica o tecnologica compiuti su individui di una o più razze per ottenere una razza nuova.

Mi scuso in anticipo coi lettori, con l’Unimente e con Mr Lex qualora non fossi riuscito a rendere a pieno il significato delle affermazioni di quest’ultimo, anche se mi auguro di esserci riuscito e che questa intervista possa servire a fare chiarezza ed aiutare i lettori a meglio comprendere l’Unimente e coloro che decidono di entrarne a far parte.

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